Ci siamo mai chiesti come, prima dell’invenzione dei pesticidi chimici, gli agricoltori coltivassero la terra e contrastassero i parassiti? Sicuramente dovevano aver escogitato vari sistemi “naturali” per proteggere i propri orti e piantagioni, e senza troppe inutili complicazioni potevano alimentarsi di prodotti genuini liberi da contaminazioni chimiche.
Ma è palesemente noto, diremmo noi, che i tempi e i ritmi di vita fossero radicalmente differenti.
Oggi già dall’attimo che segue il nostro risveglio mattutino la fretta ci assale, dobbiamo correre a lavoro, a scuola, prepararci alla gigantesca mole di impegni che investiranno la nostra giornata e in tutto ciò non riusciamo a ritagliarci del tempo per la preparazione di pasti ben organizzati, cerchiamo di comprare tutti (pseudo)alimenti già pronti e subito a disposizione, che siano a mali estremi solo da riscaldare, in quanto questo tempo noi proprio non ce lo abbiamo!
Così, spesso ci capita di
attribuire la colpa di ogni nostro malessere allo stress, d’altronde ben
sappiamo di condurre una vita frenetica e estenuante, ignorando che
sfortunatamente insieme ad esso altri aspetti concorrono a danneggiarci (tutte
a noi le sfortune?). Sono quelli che noi stessi andiamo più a penalizzare,
scegliendo, più o meno inconsapevolmente, di non porvi la giusta attenzione. La
nostra alimentazione è allora lasciata al caso, ogni volta che accettiamo tutto
ciò che ci propinano senza fermarci a leggere cosa contengano i prodotti che
acquistiamo, senza mai domandarci se quegli ingredienti siano a favore o contro
la nostra salute, non sentiamo il bisogno di indagare in merito, succede
piuttosto di soffermarci sulla perfezione estetica, sulla regolarità di forme
innaturali, di lasciarci ipnotizzare da seducenti confezioni che il più delle
volte nascondono prodotti privi di qualità (imbottiti di pesticidi, antibiotici, ormoni, Ogm)
che di certo non ci nutrono, ci intossicano.
Inghiottiamo senza reagire i mali della nostra epoca, consentendo che gran
parte dei cibi che normalmente arrivano sulle nostre tavole contengano una buona
dose di pesticidi,
i quali finiscono nel nostro organismo come purtroppo anche in quello dei
nostri bambini.
“Ma se i pesticidi sono indispensabili per ottenere il cibo che consumiamo non dovremmo forse farcene una ragione…”
Fin dai tempi più remoti
l’uomo ha giustamente cercato di proteggere i propri raccolti dagli insetti
parassiti. Ma lo faceva mettendo in atto soluzioni naturali, spesso ricavate da
fonti minerali, vegetali (quali piante erbacee con principi attivi altamente insetticidi,
come il “Piretro della Dalmazia”), o animali (ad esempio la
coccinella è una predatrice naturale della cocciniglia).
Occorre dunque chiarire la differenza tra le due diverse categorie di pesticidi
esistenti, quelli chimici, prodotti da e per l’industria, e i “pesticidi
naturali”, che possono essere usati in alternativa ai primi, come hanno
dimostrato i nostri predecessori (addirittura i Sumeri di 4.500 anni fa lo
sapevano! Per non parlare dell’Antica Roma, dove per difendere le coltivazioni
si usavano tecniche che oggi ritroviamo nelle metodologie biologiche e
biodinamiche).
Il nostro rifiuto deve quindi rivolgersi a quei metodi invasivi e innaturali basati unicamente sulla chimica che producono effetti collaterali deleteri, come i residui lasciati nei prodotti alimentari, l’impoverimento dei terreni, l’avvelenamento del suolo, dell’acqua e l’aria del territorio, lo sterminio di insetti di immensa utilità, come gli impollinatori.
E dato che esistono in commercio prodotti alternativi che possono impedire questo annientamento globale, quel che rimane sono scuse a sostegno dell’insostenibile.
Considerando le varie tipologie di produzione:
- a residuo zero
- a lotta integrata
- Biologica
- Biodinamica
capiamo che un prodotto bio e non industriale sarebbe la scelta più appropriata e responsabile, ma, laddove non possibile, cercare di porre una generale attenzione per far si che il cibo non contenga residui chimici sarebbe già un primo passo avanti.
Ricordate che proteggere il pianeta dai danni degli inquinanti significa tutelare la nostra e l’altrui salute, se vogliamo tenere lontane le minacce dobbiamo svegliarci, cercare e scegliere del cibo che venga prodotto senza l’utilizzo di sostanze chimiche, un cibo biologico, biodinamico, garantito nella sua naturalità.